RICICLO, RISORSE E PROGETTAZIONE NEI TEMI DELL'ASSEMBLEA FLA 2021
- Antonio Mangiola
- 5 nov 2021
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Baesso: "Per una transizione green rapida è necessario che il sistema finanziario accompagni imprenditori e aziende."
Dopo due anni durante i quali, gioco forza, gli appuntamenti virtuali hanno caratterizzato la capacità di resilienza dell’associazione, FederlegnoArredo è tornata ad incontrare i propri associati in presenza al Milano Convention Centre con la finalità di condividere i risultati e gli obiettivi della filiera del legno arredo. All’assemblea, arricchita dagli interventi, tra gli altri, del presidente FLA Claudio Feltrin, del direttore di Symbola Domenico Sturabotti, del Country Manager Italia di Patagonia Fabio Cardini e del presidente di Symbola Ermete Realacci, ha partecipato anche il nostro Project Leader Alberto Baesso.
Riciclo, risorse, progettazione, efficientamento dei processi, capitale umano: la sostenibilità è al centro della filiera del legno arredo che, in un’ottica di economia circolare, è già tra le più avanzate in Europa. Analizzare il posizionamento delle imprese per mettere a sistema l’impegno profuso in questi anni, con l’obiettivo di guidare al meglio delle possibilità il processo di transizione green. È questo il punto di partenza del percorso intrapreso da FederlegnoArredo per affrontare la sfida della sostenibilità, che ha trovato una prima sintesi nel survey “Legno-arredo italiano nella transizione ecologica”, fotografia del settore realizzata in collaborazione con la fondazione Symbola e presentata nel corso dell’assemblea annuale della Federazione. I dati restituiscono l’immagine di una filiera che, nel percorso di una transizione green, è tra le prime in Europa, potendo vantare comportamenti virtuosi che hanno però la necessità di essere messi a sistema.
“Abbiamo voluto prima guardarci allo specchio, con un approccio molto pragmatico che ci aiuti a mettere a fuoco i nostri punti di forza e quelli su cui dobbiamo lavorare di più, ma nella piena consapevolezza che indietro non si torna” - ha spiegato durante l’assemblea il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin - “Se la sostenibilità è già al centro di una filiera integrata verticalmente come quella del legno arredo, la transizione ecologica rappresenta per le singole aziende una svolta epocale. Non cogliere l’opportunità” - ribadisce Feltrin - “significherebbe autoescludersi dal mercato e le Federazioni di categoria hanno un ruolo centrale in tal senso, per accompagnare tutti gli attori, specialmente le aziende più piccole, verso un modello pienamente sostenibile e circolare."
“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro come è scritto nel Manifesto di Assisi.” - Le parole del presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci - “È anche questa la posta in gioco nella COP26. FederlegnoArredo, con cui la Fondazione Symbola collabora da tempo sui temi della qualità, del design e dell’economia circolare, è un esempio del mix vincente di tradizione e ricerca, innovazione e bellezza che rendono unici i nostri prodotti. L’industria legno-arredo italiana è terza a livello internazionale e come si legge in “Italia 10 selfie”, elaborato dalla Fondazione Symbola, è prima in Europa in economia circolare e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue: 26 kg ogni mille euro di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 francesi, degli 79 britannici e degli oltre 200 spagnoli.”
“Le tematiche affrontate nell’assemblea di FederlegnoArredo sono centrali in Waypoint già da diversi anni.” - dichiara Alberto Baesso, Project Leader di Waypoint - “La mia presenza all’evento era finalizzata a comprendere se il progetto Light For Future, da me ideato e diretto, fosse in linea con il decalogo sui comportamenti da adottare per dare valore, e un senso reale, al cambiamento. Torno in azienda con la consapevolezza che abbiamo, anche in questo caso, anticipato i tempi con comportamenti virtuali che partono dalla progettazione, al recupero degli scarti per concludersi con il prolungamento del ciclo vita dei prodotti attraverso un sistema altamente innovativo, da noi brevettato, che rivoluzionerà il sistema di riparazione degli oggetti. Avendo già intrapreso questo cammino da diversi anni, - conclude Baesso - “e conoscendone le insidie, posso affermare con certezza che questo cammino non può essere intrapreso in solitaria da imprenditori e aziende. È necessario che la transizione green sia accompagnata da un sistema finanziario che comprenda i tempi, le finalità e i vantaggi che questi investimenti porteranno a medio-lungo termine. Le Imprese hanno bisogno di un sistema finanziario preparato sul tema e che esca da paletti temporali che non sono compatibili con questo processo.”
Il survey, realizzato su un campione rappresentativo di tutte le componenti della filiera da monte a valle, ovvero dalla materia prima al prodotto finito e prendendo prevalentemente spunto da PMI fortemente votate all’export e dalla lunga tradizione parla chiaro: due terzi esistono da più di 30 anni e un terzo da più di 50 anni. Dai risultati si evince prima di tutto che il 67% delle aziende usa materiali o semilavorati realizzati con materiali riciclati, una su quattro in percentuale superiore al 25%. L’81% delle aziende utilizza legno prodotto in modo sostenibile, quota che sale all’89% se si considerano le aziende del legno. Il mondo del legno-arredo sperimenta nuovi materiali, con sempre più frequenti collaborazioni con gli istituti di ricerca, e lavora integrando i principi della sostenibilità ambientale con quelli estetico-funzionali tipici del design. Per quanto riguarda la fase di progettazione - che contribuisce a stabilire fino all’80% degli impatti ambientali nel ciclo di vita del prodotto - si evidenzia che circa il 50% delle imprese considera fondamentale la riduzione degli imballaggi, la riciclabilità dei prodotti e l’efficienza energetica, mentre un terzo considera nella medesima fase criteri tipici dell’economia circolare quali riparabilità e riuso. Sul fronte dei processi produttivi, il 64% delle imprese ha implementato interventi di efficientamento, due terzi dei quali hanno portato a una riduzione degli scarti di produzione, e più della metà delle aziende interpellate afferma di riutilizzare gli scarti interni o esterni. Il 44% ha attivato, negli ultimi 3 anni, meccanismi di riduzione dei consumi idrici, incluso il riutilizzo delle acque di processo. In tema di certificazioni, il 60% delle aziende possiede la ISO9001, seguite dalle certificazioni FSC, PEFC e ISO1401. Il 60% delle aziende si approvvigiona inoltre da fonti energetiche rinnovabili e il 40% arriva a coprire almeno la metà del proprio fabbisogno con energia rinnovabile. Il 56% delle imprese dichiara anche di scegliere i fornitori attraverso criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali, e il 74% delle aziende si approvvigiona, almeno in parte, di materie prime locali, in un’ottica di filiera corta. Uno dei punti strategici per l’implementazione di queste politiche aziendali è la formazione di figure professionali dedicate, e sul piano del capitale umano un’azienda su tre dichiara di avere un responsabile ambientale designato. Complessivamente, le aziende più grandi tendono a essere più efficienti.